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Parma Jazz Festival

Gazzetta di Parma – Parma Jazz Festival

Apre il Parma Jazz Festival, mercoledì 5 maggio all’Auditorium Paganini, Antonio Ciacca, direttore artistico del Festival, che presenta il suo ultimo lavoro discografico “Lagos Blues” con la sua working band affiancata per l’occasione da Joe Locke al vibrafono. A seguire, sempre mercoledì 5 maggio all’Auditorium Paganini, Dianne Reeves, una delle cantanti più prestigiose al mondo, con la sua versatilità interpretativa, i mezzi vocali ed espressivi di cui dispone, che  le permettono di confrontarsi con repertori diversi, di riprendere in chiave personale la tradizione del canto jazz, così come di cimentarsi con il rhythm’n’blues e il pop più sofisticato, facendo di ogni sua esecuzione un capolavoro. Una vera esclusiva per l’Italia. Si presenta al Parma Jazz Festival con i suoi collaboratori Romero Lubambo (chitarra), Peter Martin (piano), Reuben Rogers (contrabbasso), Greg Hutchinson (batteria). Il programma di mercoledì 5 maggio prosegue nella Sala Verdi, Starhotels Du Parc, con l’Ohio Youth Jazz Orchestra, diretta da Todd Stoll e composta dai migliori allievi delle scuole superiori dell’Ohio, che presenta il repertorio di Duke Ellington, dagli anni ‘30 agli anni ‘70. A chiudere la serata sempre nella Sala Verdi, Starhotels Du Parc il quintetto del chitarrista Lucio Ferrara con Michael Mwenso, trombone, Spike Wilner piano, Patrick Boman, contrabbasso e Nicola Angelucci, batteria.
Giovedì 6 maggio, all’Auditorium Paganini, uno dei principali musicisti del jazz pre-bebop Ken Peplowski Quartet con ospite Bucky Pizzarelli, ci fa fare un viaggio nella Swing Era quando il jazz si ballava. A seguire il trio di Marcus Roberts, con  la sua filosofia legata all’improvvisazione, al profondo rispetto per i grandi maestri del jazz e della musica classica, che gli permette di fondere tutti gli stili della grande musica di ogni epoca con un talento e un’inventiva straordinaria. La serata prosegue nella Sala Verdi, Starhotels Du Parc, con l’Ohio Youth Jazz Orchestra, diretta da Todd Stoll e il quintetto del chitarrista Lucio Ferrara.
Venerdi 7 maggio all’Auditorium del Carmine masterclass dedicata allo Stride Piano, diretta da Spike Wilner che ha appena pubblicato un libro di trascrizioni di James P. Johnson il creatore dello stride piano. All’Auditorium Paganini, Wess Anderson, abituale collaboratore  di Wynton Marsalis e membro della Jazz Lincoln Center Orchestra, con il suo quintetto, presenta un programma dedicato alla musica di Charlie Parker. A seguire la Woody Herman Orchestra, diretta da Frank Tiberi. Tutti i critici concordano ed universalmente riconoscono che la Whoody Herman Orchestra ha sempre saputo essere all’altezza del nome che porta, sinonimo di energia e swing da oltre mezzo secolo. L’Orchestra che si basa su un gruppo di grandi solisti incoraggiati ad esprimere se stessi, attraverso un repertorio di oltre cento arrangiamenti, ha inciso più di 300 album, è in continua attività. Consueta conclusione di serata  nella Sala Verdi, Starhotels Du Parc, con l’Ohio Youth Jazz Orchestra, diretta da Todd Stoll e il quintetto del chitarrista Lucio Ferrara.
La giornata conclusiva del Parma Jazz Festival, sabato 8 maggio, si apre all’Auditorium del Carmine con la masterclass di Frank Tiberi sull’ eredità di John Coltrane. Prosegue sempre all’Auditorium del Carmine con la proiezione, in anteprima italiana di “Chops” – un film-documentario sull’insegnamento del Jazz in America, al quale segue il concerto della Ohio Youth Jazz Orchestra. Al Teatro delle Briciole, lo Standards Trio di Kurt Rosenwinkel, da diversi anni unanimemente considerato il chitarrista più importante della sua generazione, la sua figura musicale è stata spesso accostata a quella di innovatori dello strumento quali Pat Metheny, John Scofield, John Abercrombie e Bill Frisell. Accanto a lui in questo trio, l’esperto contrabbassista Eric Revis, brillante musicista che ha collaborato tra gli altri con Betty Carter, Billy Harper e Brandford Marsalis, e dal solido Rodney Green alla batteria, che ha collaborato tra gli altri con Mulgrew Miller, Seamus Blake e Diana Krall A seguire, sempre al Teatro delle Briciole, The Four Brothers. The Four Brothers è il nome del secondo gruppo costituito da Whoody Herman nel 1947.  Il nome deriva dalla canzone registrata il 27 Dicembre 1947 per la Columbia Records e scritta da Jimmy Giuffre:«Il brano è basato sul giro di Jeepers Creepers e mette in evidenza la sessione sassofoni – tre tenori e un baritono…». Il repertorio del gruppo presenta  arrangiamenti dell’era be-bop  suonati con precisione, buon umore e buon spirito. A Parma si esibisce il gruppo composto oltre che dalla sezione ritmica della Woody Herman Orchestra, dal sassofonista tenore e soprano Frank Tiberi, da anni membro e direttore  della Whoody Herman Orchestra, e da altri tre sassofonisti che sono stati anch’essi membri della Whoody Herman Orchestra: i due sax tenori David Riekenberg e John Nugent ed il baritonista Mike Brignola. Il festival si conclude nella Sala Verdi, Starhotels Du Parc, con l’Ohio Youth Jazz Orchestra, diretta da Todd Stoll e il quintetto del chitarrista Lucio Ferrara.
“La nostra città – spiega il sindaco di Parma Pietro Vignali – ha nella cultura una delle sue vocazioni e una delle sue eccellenze; perciò abbiamo deciso di scommettere sul grande jazz, come in questi anni abbiamo scommesso, con risultati molto soddisfacenti, sulla mostra del Correggio, sul Festival Verdi e su tanti altri eventi che hanno raccolto apprezzamento e attenzione da tutto il mondo. Oggi siamo pronti ad accogliere una serie di artisti tra i più noti del panorama internazionale, ad apprezzare stili e sonorità ad alto impatto emotivo, a vedere grandi maestri e giovani promesse a confronto in performance di notevole intensità. Parma si propone come cornice ideale, come “teatro” naturale per ospitare un grande evento artistico come questo. Perciò Parma Jazz Festival si preannuncia fin da ora una manifestazione d’eccellenza, un grande laboratorio artistico e creativo, un viaggio unico dentro un genere musicale che sa scavare, come pochi, nei recessi dell’anima”.
“Parma è conosciuta nel mondo – dichiara l’assessore alla Cultura Sommi – come città della musica: vanta grandi nomi, ha gusti raffinati, un pubblico sofisticato.  Quando si parla di musica, ovviamente si pensa innanzitutto alla lirica,  a Verdi, a Toscanini, al Teatro Regio; ma la nostra città ha dimostrato di saper coniugare tradizione e innovazione, coltivando il passato e insieme scommettendo sul futuro. Ecco, questo  primo grande festival internazionale dedicato al jazz è destinato a scrivere un ulteriore,  fondamentale  capitolo in grado di arricchire un libro fatto di tante pagine  importanti.   Per alcuni giorni  a Parma  si vivranno e si respireranno letteralmente le atmosfere e le vibrazioni profonde del jazz: qui si esibirà il meglio del panorama mondiale, grazie alla collaborazione di un personaggio del calibro di Antonio Ciacca. Questi grandi nomi non hanno certo bisogno di presentazioni e faranno di questa manifestazione una tappa obbligata nei grandi circuiti jazzistici italiani ed europei”.

INFO E COSTI

Biglietti in vendita presso:

– Biglietteria del Teatro Regio di Parma
– Biglietteria on-line www.teatroregioparma.org

Biglietteria del Teatro Regio di Parma
Via Garibaldi 16/A – Tel. 0521/039399
Orario: Martedì-venerdì ore 10-14; 17-19; Sabato: ore 10-13; 16-19. Chiusa domenica, lunedì e festivi.

Auditorium Paganini
I settore        30 euro
II settore      20 euro
Riduzione under 26 (solo II settore) 15 euro
Teatro delle Briciole (posto unico) euro 20
Sala Verdi – Starhotels Du Parc ingresso gratuito
I prezzi sono da intendersi per l’intera serata (2 concerti).